da sinistra:
Anton Giulio Ambrosini, Renato Cardazzo, Mario Deluigi
(Venezia, 1964-1965)

 

Anton Giulio Ambrosini (1951)

"La trasformazione della forma astratta, questo è necessario, ma il fondamento non sia la astrazione stessa della teoria, d'un modulo o di un numero. Forse l' unica via ancora possibile resta quelle delle forti prepotenze di quanto diciamo esistenza. E per aver un piccolo saggio di codesta indicata esperienza perché non guardare i presenti colori di Deluigi che rinnegano il tono senza farsi schiavi del chiaroscuro sposando la luce con la macchia perché più forte di qualsiasi legge è il capriccio dell' amore. Irrompe l' irrazionale deisiderio di fedeltà alla vita ed ecco, compromessa la scala cromatica, scaturire la possibilità del sogno dal ripudio per ogni sapiente conformismo: lo spudorato effetto della oleografia s'accampa, ma non siate troppo facili al disprezzo signori critici."